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Risparmio energetico passivo? Molto efficace se si cambiano gli infissi.

Possiamo affermare che la base per un risparmio energetico passa inevitabilmente attraverso la sostituzione delle vecchie finestre, la prima barriera contro le dispersioni termiche. Vediamo perchè.

 

Quando si parla di risparmio energetico di solito si intende il risparmio di carburante per i mezzi, di gas per il riscaldamento, di energia elettrica per condizionamento estivo, di acqua, ecc. Ma per non sprecare queste fonti abbiamo diverse soluzioni: risparmiare nel vero senso della parola con un utilizzo razionale di queste fonti di energia (quindi accendere le luci con moderazione, abbassare il termostato del riscaldamento di 1 o 2 gradi d’inverno, utilizzare poco il condizionatore d’aria, limitare l’uso dell’automobile, ecc.), oppure utilizzare fonti energetiche rinnovabili come integrazione alle fonti tradizionali (pannelli solari sul tetto, dispositivi geotermici, elettrodomestici di nuova generazione, utilizzo di biomasse per il riscaldamento, ecc.)

 

Poi c’è la soluzione “passiva” di risparmio energetico, definita passiva ma non in senso pratico. Ad esempio cambiare gli infissi vecchi, pieni di spifferi perché ormai senza guarnizioni, con nuovi infissi a taglio termico di ultima generazione, perfettamente a tenuta e ad alte prestazioni, consente di trattenere meglio all’interno degli ambienti il caldo invernale e tenere fuori casa il caldo estivo, con evidenti vantaggi economici.

 

Se poi al cambio degli infissi abbiniamo anche un sistema di ventilazione forzata (o ventilazione meccanica controllata), il gioco è fatto ed il risparmio è ancora più consistente, oltre che pratico, perché evitiamo la formazione di muffe sui muri. La ventilazione meccanica controllata, essendo dotata di un recuperatore di calore, ha la funzione di immettere negli ambienti aria preriscaldata nei mesi invernali, favorendo quindi un ricambio d’aria senza aprire le finestre (nessun abbassamento di temperatura da recuperare nella giornata).